martedì 31 luglio 2012

Notizie da Kolda

Alcune amiche (di ritorno da un viaggio a Kolda) mi hanno appena fatto scoprire questo sito: http://www.koldanews.com/, che racchiude notizie sulla Regione di Kolda, di economia, politica, attualità, educazione e sviluppo, ambiente ecc. Ovviamente in francese!

lunedì 16 luglio 2012

Il Progetto "Donne: impresa, sicurezza alimentare, salute a Kolda"

Si è concluso il 31 dicembre 2011 il progetto "Donne: impresa, sicurezza alimentare, salute a Kolda", promosso dal Gruppo Donne di Ponte San Nicolò e co-finanziato dalla Regione Veneto. 

L'Associazione Gruppo Donne di Ponte San Nicolò da circa 10 anni rivolge la sua attenzione, nell’ambito della promozione dei diritti umani, allo sviluppo di azioni che sostengono una cultura di pace e di solidarietà con le donne, investendo in progetti che mettono in rete tra loro esperienze e bisogni della popolazione femminile che vive e si incontra nel territorio comunale e nei paesi di origine.

In questa ottica hanno promosso nel 2010 il progetto di cooperazione decentrata allo sviluppo “Donne: impresa, sicurezza alimentare, salute a Kolda” che ha trovato partner autorevoli ed efficaci come il Comune di Ponte San Nicolò, l’associazione Italia-Senegal 7 A, il Centro Studi l’Uomo e l’Ambiente di Padova, l’Istituto SIF Centro di psicologia funzionale, l’Associazione dei Senegalesi della provincia di Padova A.S.C.A.N. e la ONG 7 A Maa Réwée di Kolda (Senegal).

Il progetto è stato finanziato al 50% dalla Regione del Veneto con DDR n. 377 del 02.11.2010, ai sensi della L.R. 55/1999, gli è stato attribuito il codice CS2010B10 e vede il proprio svolgimento nel corso degli anni 2010 e 2011.

L’area dell’intervento è localizzata nell’Africa Subsahariana, nello stato del SENEGAL, e precisamente nel distretto di KOLDA all’interno delle comunità rurali e nei villaggi frontalieri della Guinea-Bissau.

I settori di intervento in cui il progetto si inserisce si possono riassumere in interventi in ambito sanitario, agricolo e dell’informazione-istruzione volti al miglioramento delle condizioni di salute e per il miglioramento della condizione femminile e dell’infanzia.

Il progetto si realizza attraverso attività di formazione e istruzione primaria delle donne e interventi per il sostegno al microcredito, all’imprenditoria femminile locale e alla tutela dell’ambiente e delle risorse idriche, tutte attività volte a favorire la sicurezza alimentare.

I bisogni fondamentali della popolazione, tuttora non soddisfatti, riguardano la sicurezza alimentare (disponibilità di cibo nell’arco dell’anno, sufficiente a fornire le calorie necessarie alla sussistenza), la disponibilità di acqua potabile e per uso agricolo, la disponibilità di energia termica ed elettrica prodotta da fonti rinnovabili povere, l’alfabetizzazione degli adulti che abiliti gli abitanti ai rapporti con il mercato e le istituzioni, l’istruzione tecnica per l’incentivazione dell’imprenditorialità, in particolare femminile, la sicurezza igienica e sanitaria che consenta di innalzare la speranza di vita, riducendo e sconfiggendo malattie infantili, quelle infettive, l’HIV e le conseguenze sanitarie e sociali delle pratiche di mutilazione sessuale sulle donne. 

Il progetto era volto a creare occupazione e reddito familiare per consentire una minore pressione sui giovani, in questi anni spinti dagli stessi familiari all’emigrazione clandestina, che presenta altissimi rischi con elevato indice di perdite umane, come testimoniato da recenti ricerche, effettuate anche dall’ONG 7A Maa-rewee.

L’obiettivo posto di crescita economica, umana e civile della popolazione viene raggiunto attraverso la promozione della donna, come attore sociale nella società rurale.

Il progetto si prefiggeva quindi di allargare a un numero più vasto di donne i benefici derivanti dalla coltivazione degli orti irrigui, in grado di innescare la vendita dei piccoli surplus oltre che di garantire il superamento dalla carestia, e derivanti dall’allevamento delle capre.

Il circolo virtuoso di entrate economiche proprie delle donne e la diffusione del microcredito ha permesso alle donne e alle famiglie  beneficiarie di essere in grado di agire sull’accesso alle medicine, ai controlli sanitari, all’istruzione per le bambine. 

Il Gruppo Donne di Ponte San Nicolò ha mantenuto e mantiene tutt'oggi uno stretto contatto con il territorio, garantendo il monitoraggio dei risultati con visite ripetute nei luoghi di svolgimento delle attività. In data 26 settembre 2011 il Gruppo Donne di Ponte San Nicolò ha inoltrato alla Regione Veneto la domanda di finanziamento ad un nuovo progetto dal titolo “Donne: formazione, coltivazione, impresa a Kolda”.