mercoledì 21 dicembre 2011

La mia prima esperienza in Senegal: Pensieri (maggio 2005)


Kolda (Senegal), maggio 2005

Oggi è domenica e finalmente ho la possibilità di scrivere un po’. Le giornate qui sono veramente intese: io e Chiara non abbiamo un minuto per organizzarci perché siamo sempre in giro. Qualche giorno fa abbiamo fatto la nostra prima formazione.

Siamo state in un villaggio e Mballo ci ha lasciato condurre la riunione per la formazione sul microcredito. Erano presenti donne beneficiarie del progetto e Mballo voleva che esse comprendessero bene come funziona il microcredito. Noi ponevamo le domande e Mballo traduceva dal francese al pulaar e viceversa. È stato contento e l’agente territoriale di 7a responsabile del villaggio ci ha detto che le donne sono state felici della nostra presenza al villaggio. Per noi inutile dire che è stato grande onore.

Ieri siamo state a Coumbacarà, villaggio natale di Mballo, dove abbiamo conosciuto la sua famiglia e le donne del gruppo di promozione femminile. Finalmente ho visto le famose capre, le capre che saranno oggetto della mia tesi : siamo state nel villaggio Thidelly e li abbiamo assistito alla vaccinazione. Sto raccogliendo materiale, ma con molta calma, tipico di queste parti. “Arrivo subito” significa almeno un’ora d’attesa, per non parlare della formazione nei mercati settimanali per sensibilizzare sull’AIDS che doveva iniziare la settimana scorsa … e come dice un agente di 7 a “La formazione? Sarà .. può essere”. All’inizio ci innervosivamo sempre, in Italia si programma tutto, qui si può programmare ma sei già sicuro al 100% che non andrà come l’hai programmato. Ad esempio i viaggi nei villaggio … partiamo con la macchina poi durante la strada salgono nel pick-up almeno altre 3/4 persone a viaggio che devono andare da qualche parte, e queste persone (solitamente donne) hanno sempre con loro uno o due bambini e sacchi di manghi o valige. Poi si arriva al villaggio e si resta seduti almeno un’ora e mezza sotto un albero di manghi in attesa che tutte le donne arrivino. Poi quando arrivano ci sono i saluti: allora si stringe a tutte la mano e si chiede “Come sta? E la famiglia? E Tizio? E Caio? Eccetera” e la persona risponde sempre “Tutto bene” per ogni domanda (ovviamente tutto in lingua locale che rende il momento dei saluti qualcosa di affascinante e non mi stanco mai di ascoltare). E poi tocca all’altro rifare tutte queste domande, e così per tutti i presenti. E poi forse in comincia il lavoro.

A Thidelly abbiamo visitato la Case de Santè e lì ci siamo sentite malissimo: questa piccola Case de Santè dispone solamente di un reparto maternità che possiede un letto ginecologico completamente ricoperto di ruggine e pochi altri strumenti essenziali … e si tratta di un reparto maternità dove partoriscono dalle 6 alle 7 donne al mese. La Case de Santè più vicina è a Coumbacarà e in caso di complicazioni durante il parto la donna e la matrona devono raggiungere questo villaggio con il carretto. Abbiamo avuto l’occasione di visitare la Case de Santè e anche lì ci sono venuti i brividi. In questo momento sono a casa ed è appena passato a trovarci un agente di 7 a che questa sera ha perso la sorella, deceduta durante il parto nella Case de Santè di Thidelly. Si può leggere tutti i documenti esistenti sulla mortalità infantile e materna in Africa ma quando si toccano queste cose con le mani non si può mai essere preparati. L’unica cosa che possiamo fare è documentare la situazione sanitaria nei villaggi in modo che Bethania possa iniziare a definire e progettare un intervento sanitario.

Oggi stiamo assistendo ai primi lampi … ieri in alcune zone della Regione la stagione delle piogge è già iniziata. L’aria si sta un po’ rinfrescando (invece di 42 gradi forse scendiamo a 38) e oggi il cielo era puntinato da qualche nuvola. Non vediamo l’ora di assistere ad un vero temporale tropicale ma temiamo alcune complicazioni: molte più zanzare (che significa aumento del rischio di malaria) e soprattutto l’impossibilità di vistare alcuni villaggi. Le strade che collegano molte zone sono già un disastro nella stagione secca e con le piogge diventano impraticabili … il problema è che abbiamo in programma molte visite nei villaggi, anche per documentare la situazione della Case de Santè, se inizia la pioggia troppo presto non sarà più possibile.

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