venerdì 30 dicembre 2011

7a - Ambiti di intervento. Il Microcredito


Il progetto di microcredito promosso dalla ONG 7a è finalizzato ad aumentare e diversificare le fonti di reddito delle donne, che sono per la maggior parte legate all’agricoltura. Il microcredito incentiva quindi non solo l’aumento delle rese agricole, m anche il piccolo commercio, i servizi e le attività di trasformazione dei prodotti agricoli. Il termine micro indica la prossimità del sistema al contesto di riferimento, quello rurale: il programma è attuato nel villaggio, vicino alla cultura delle realtà locali, vicino agli esclusi dai sistemi bancari ordinari e vicino agli obiettivi delle beneficiarie, ovvero alle esigenze di tutta la famiglia. Il credito è inserito in sistemi di prestito pensati e attuati dalle donne stesse. Questo termine quindi non è fine a se stesso ma valorizza un denaro che cresce, che produce, circola e lavora. La prossimità ai villaggi e il carattere rurale e femminile non sono però indici di futilità e debolezza del sistema. Infatti vengono sempre rispettate la regolarità, la precisione e la correttezza di tutti gli elementi definiti dalle donne stesse. “7 a” non è un organismo bancario ma un supporto tecnico per le donne che durante le riunioni fissano i loro tassi di interesse, la durata di ogni ciclo di prestito e la suddivisione interna del capitale.

Villaggio di Coumbacarà – Progetto microcredito – sessione di formazione
Villaggio di Ilyao – Progetto microcredito – sessione di formazione

giovedì 29 dicembre 2011

I principali Partner di 7a

In Senegal
Caritas Diocesana di Kolda
Collettività locale di Bonconto
Collettività locale di Coumbacara
Collettività locale di Médina Yoro Foulah
Comune di Kolda
Consiglio Nazionale di Lotta contro l'HIV / AIDS
Consiglio Regionale di Kolda
CRZ (Centre de Recherches Zootechniques)
DISEM (Divisione Semenze)
Fondation Rurale de l'Afrique de l'Ouest (FRAO)
Ispettorato Regionale dell'Agricoltura
Ministero dell'educazione - Banca Mondiale
Ninaaba (Federazione di organizzazioni paesane)
Pellital (Federazione di organizzazioni paesane)
Unione di Keinto (Federazione di organizzazioni paesane)
Liceo di Kolda

In Italia (oltre a quelli precedentemente citati)

Università di Verona e Università di Padova
Provincia Autonoma di Bolzano
Comuni di Monfalcone, Piazzola sul Brenta, Ponte San Nicoló, Saonara, Mestrino, Venezia
CGIL Bologna
Gruppo Pari opportunità del Comune di Ponte San Nicolò

Negli Stati Uniti
Ambasciata degli Stati Uniti d'America
New Field Foundation
Catholic Relief Service (CRS)
USAID

In Spagna
ONG Paz con Dignidad

Come contattare 7a:
ONG 7a / MAA-REWEE
BP 11 Kolda, Sikilo près des grandes endémies
Tel. 00221 996 10 83 - Fax 00221 936 60 21

mercoledì 28 dicembre 2011

7a - Ambiti di intervento. Imprenditorialità femminile

Il programma Imprenditorialità femminile è rivolto alle donne con l’obiettivo di sviluppare attività generatrici di reddito a gestione femminile, attraverso lo strumento del micorcredito e dei credito rotativo delle capre.


Villaggio Aliou Samba– credito rotativo dei caprini

Il credito rotativo dei caprini è finalizzato a: migliorare l'alimentazione delle famiglie rurali, garantendo la presenza anche di latte e carne nei pasti quotidiani; diversificare le fonti di reddito delle famiglie (la carne è capra è molto consumata in città e nei villaggi).

Villaggio di Ilyao - vaccinazione
Il progetto prevede la donazione di due capre ed un caprone ad una donna, i capretti nati da uno dei parti vengono donati al gruppo di donne (GPF - Gruppi di Promozione Femminile), al fine di accrescere il numero delle beneficiare ed innescare un circolo virtuso. 7a affianca le donne nella gestione di questo meccanismo e promuove attività complementari quali: formazione delle donne sulla salute delle capre, fabbricazione del concime, campagne di vaccinazione...

Villaggio di Ilyao – progetto credito rotativo dei caprini

Villaggio di Coumbacarà – stalla



venerdì 23 dicembre 2011

7a: Ambiti di Intervento. Sicurezza alimentare

Il programma di sicurezza alimentare vira a: aumentare e diversificare le fonti di reddito agricolo delle popolazioni rurali; facilitare l’accesso ad una migliore e variegata alimentazione.

Il progetto di sicurezza alimentare è rivolto soprattutto a uomini, donne e giovani attraverso le loro organizzazioni di comunità di base, ad imprese locali di trasformazione o di esportazione, alle collettività locali (ad es. Consigli Rurali).

Il Programma di Sicurezza Alimentare ha come obiettivo principale quello di cercare un’alternativa alle coltivazioni dell’arachide e del cotone, colture dominanti nella regione ma in crisi ha causa della caduta dei prezzi di questi due prodotti. Le colture promosse dalla ONG sono principalmente mais, sesamo, riso, orticoltura in generale.




Locandina del progetto transfrontaliero Senegal Guinea Bissau


Progetto promozione della patata – sessione di formazione intervillaggi a Kolda


Villaggio di Coumambourè - Progetto sesamo




Villaggio di Coumambourè – magazzino per la conservazione dei cereali

Villaggio di Coumbacarà –  deposito attrezzi agricoli


Villaggio di Coumbacarà - orticoltura

mercoledì 21 dicembre 2011

La mia prima esperienza in Senegal: Pensieri (maggio 2005)


Kolda (Senegal), maggio 2005

Oggi è domenica e finalmente ho la possibilità di scrivere un po’. Le giornate qui sono veramente intese: io e Chiara non abbiamo un minuto per organizzarci perché siamo sempre in giro. Qualche giorno fa abbiamo fatto la nostra prima formazione.

Siamo state in un villaggio e Mballo ci ha lasciato condurre la riunione per la formazione sul microcredito. Erano presenti donne beneficiarie del progetto e Mballo voleva che esse comprendessero bene come funziona il microcredito. Noi ponevamo le domande e Mballo traduceva dal francese al pulaar e viceversa. È stato contento e l’agente territoriale di 7a responsabile del villaggio ci ha detto che le donne sono state felici della nostra presenza al villaggio. Per noi inutile dire che è stato grande onore.

Ieri siamo state a Coumbacarà, villaggio natale di Mballo, dove abbiamo conosciuto la sua famiglia e le donne del gruppo di promozione femminile. Finalmente ho visto le famose capre, le capre che saranno oggetto della mia tesi : siamo state nel villaggio Thidelly e li abbiamo assistito alla vaccinazione. Sto raccogliendo materiale, ma con molta calma, tipico di queste parti. “Arrivo subito” significa almeno un’ora d’attesa, per non parlare della formazione nei mercati settimanali per sensibilizzare sull’AIDS che doveva iniziare la settimana scorsa … e come dice un agente di 7 a “La formazione? Sarà .. può essere”. All’inizio ci innervosivamo sempre, in Italia si programma tutto, qui si può programmare ma sei già sicuro al 100% che non andrà come l’hai programmato. Ad esempio i viaggi nei villaggio … partiamo con la macchina poi durante la strada salgono nel pick-up almeno altre 3/4 persone a viaggio che devono andare da qualche parte, e queste persone (solitamente donne) hanno sempre con loro uno o due bambini e sacchi di manghi o valige. Poi si arriva al villaggio e si resta seduti almeno un’ora e mezza sotto un albero di manghi in attesa che tutte le donne arrivino. Poi quando arrivano ci sono i saluti: allora si stringe a tutte la mano e si chiede “Come sta? E la famiglia? E Tizio? E Caio? Eccetera” e la persona risponde sempre “Tutto bene” per ogni domanda (ovviamente tutto in lingua locale che rende il momento dei saluti qualcosa di affascinante e non mi stanco mai di ascoltare). E poi tocca all’altro rifare tutte queste domande, e così per tutti i presenti. E poi forse in comincia il lavoro.

A Thidelly abbiamo visitato la Case de Santè e lì ci siamo sentite malissimo: questa piccola Case de Santè dispone solamente di un reparto maternità che possiede un letto ginecologico completamente ricoperto di ruggine e pochi altri strumenti essenziali … e si tratta di un reparto maternità dove partoriscono dalle 6 alle 7 donne al mese. La Case de Santè più vicina è a Coumbacarà e in caso di complicazioni durante il parto la donna e la matrona devono raggiungere questo villaggio con il carretto. Abbiamo avuto l’occasione di visitare la Case de Santè e anche lì ci sono venuti i brividi. In questo momento sono a casa ed è appena passato a trovarci un agente di 7 a che questa sera ha perso la sorella, deceduta durante il parto nella Case de Santè di Thidelly. Si può leggere tutti i documenti esistenti sulla mortalità infantile e materna in Africa ma quando si toccano queste cose con le mani non si può mai essere preparati. L’unica cosa che possiamo fare è documentare la situazione sanitaria nei villaggi in modo che Bethania possa iniziare a definire e progettare un intervento sanitario.

Oggi stiamo assistendo ai primi lampi … ieri in alcune zone della Regione la stagione delle piogge è già iniziata. L’aria si sta un po’ rinfrescando (invece di 42 gradi forse scendiamo a 38) e oggi il cielo era puntinato da qualche nuvola. Non vediamo l’ora di assistere ad un vero temporale tropicale ma temiamo alcune complicazioni: molte più zanzare (che significa aumento del rischio di malaria) e soprattutto l’impossibilità di vistare alcuni villaggi. Le strade che collegano molte zone sono già un disastro nella stagione secca e con le piogge diventano impraticabili … il problema è che abbiamo in programma molte visite nei villaggi, anche per documentare la situazione della Case de Santè, se inizia la pioggia troppo presto non sarà più possibile.

martedì 13 dicembre 2011

Una lettura in vista del viaggio

Prima di partire per il mio primo viaggio in Senegal alcune amiche mi hanno regalato un libro molto interessante: "Vado in Senegal" di Carlo Giorgi (Terre di Mezzo Editore). E' una guida racconto del viaggio di turismo responsabile on the road dell'autore attraverso il Senegal, da Dakar, fino alla Casamance. Oltre che ha fornire 16 itinerari, sono indicati indirizzi e contatti utili e i riferimenti di enti e associazioni che organizzano viaggi di turismo resposabile in Africa. L'autore racconta anche curiosità sulla cultura e sulla vita senegalese.

"L'automobile qui è una cosa che ha un motore, delle ruote, dei freni preferibilmente funzionanti. E ti serve per spostarti. Punto. E' un po' ammaccata? Chissesefrega. E' completamente ammaccata? Pazienza. E' scrostata, imbugnata, portatrice della più incredibile collezione di pezzi di ricambio non originali? Bene lo stesso, se viaggia. Quindi, non preoccupatevi se il parabrezza del taxi che state per prendere è crepato. Sono tutti crepati".

Ed è proprio così!



domenica 11 dicembre 2011

I princiali partner veneti di 7a


1) Associazione Italia Senegal 7A. Associazione costituita da Lucina Rigoni (Ponte San Nicolò) e da alcuni amici dopo un viaggio nella Regione di Kolda. La finalità dell'associazione è dare supporto e sostegno economico a 7a, in particolare attraverso progetti rivolti all'emacipazione e allo sviluppo imprenditoriale delle donne. 

2) Gruppo Donne di Ponte San Nicolò. Associazione socioculturale nata nel 1986 a Ponte San Nicolò (PD), iscritta all’albo delle associazioni della Regione Veneto dal 24.11.1987, con provvedimento n. 6954/87, al n. 227/PD e all’Albo delle Associazioni Registro comunale delle libere forme associative del Comune di Ponte San Nicolò. Opera senza fini di lucro e persegue finalità di crescita socioculturale delle associate e della popolazione comunale, promuovendo occasioni di incontro e scambio culturale.
3) Faber Libertatis.  La finalità principale di questa associazione è assicurare al più elevato numero possibile di persone un utilizzo consapevole e corretto degli strumenti informatici. Le attività previste per il conseguimento di questi obiettivi sono diverse, ad esempio organizzazione di corsi di informatica, consulenze per il corretto allestimento di strutture informatiche pubbliche, promozione di progetti locali e internazionali di informatizzazione. 

4) Bethania Hospital Services AsMT. Organizzazione non profit che realizza progetti di cooperazione internazionale attraverso il recupero di tecnologie medicali dismesse che vengono ricondizionate in modo sostenibile e ricertificate. Inoltre organizza, nei paesi esteri in cui si reca per i progetti sanitari, formazione ad hoc per personale medico ed infermieristico.  

5) ASCAN. L'Associazione dei Senegalesi della Comunità Africana e Non è nata a Padova nel 2004 con l'obiettivo di realizzare inziative destinate all'interscambio culturale per una migliore convivenza tra immigrati e cittadini padovani.

lunedì 5 dicembre 2011

Qualcuno parla Pular?

Il Pulaar (noto come Haalpulaar'en) è una lingua parlata principalmente come prima lingua da parte di persone nella valle del fiume Senegal, tradizionalmente noto come Futa Tooro, e più a sud e ad est. Parlanti la lingua pulaar vivono in Senegal, Mauritania, Gambia, Guinea-Bissau e Mali occidentale (Da Wikipedia). Il Pulaar è la lingua più diffusa a Kolda, ma molte sono le persone che parlano anche il Wolof, lingua principale del Senegal.

Ecco una vignetta raffigurante i saluti tra una ragazza giovane e un'anziana signora.


Un sintetico vocabolario Pular - Francese potete trovarlo qui.

giovedì 1 dicembre 2011

Kolda in breve

La Regione di Kolda si trova a sud del Senegal, tra la Guinea Bissau e il Gambia e occupa un’area di 21.011 km2 con una popolazione di 847.243 abitanti, in prevalenza di etnia Peul. I dipartimenti in cui è suddivisa la Regione sono tre: Kolda, Velingara ad est e Sedhiou ad ovest. Kolda risulta essere la Regione meno industrializzata del Senegal e anche il turismo è poco fiorente, a causa del movimenti separatisti che hanno coinvolto la Regione. 

La Regione di Kolda è classificata come la Regione più povera del Senegal. La popolazione è molto giovane e la povertà degli ambienti rurali e l’elevato tasso di disoccupazione fanno sì che l’esodo rurale sia molto elevato.


lunedì 28 novembre 2011

La mia prima esperienza a Kolda: pensieri (Aprile 2005)

La mia prima esperienza a Kolda, presso la ONG 7a è stata nel 2005, realizzata insieme ad una mia collega, Chiara, all'interno del tirocinio conclusivo del mio corso di laurea triennale in Cooperazione allo Sviluppo dell'Università di Padova. Trascrivo qui di seguito sotto forma di lettera, alcuni ricordi più significativi del primo periodo a Kolda ne nei villaggi limitrofi.

I primi giorni a Dakar sono stati davvero difficili. Abbiamo alloggiato presso una zia di Awa, la figlia del presidente della ONG 7a e lì abbiamo iniziato a capire come funziona la famiglia africana: persone nuove che sbucano da tutte le parti ogni giorno e non si riesce a capire chi è figlio di chi, quante mogli ha tizio, quanti figli ha caio. Inoltre qui hanno tutti il vizio di parlarci in wolof e di sghignazzare con gli altri nella loro lingua.  La grande famiglia che abbiamo conosciuto è stata sempre squisita con noi…avevamo sempre qualcuno che ci accompagnava a telefonare o a fare un giro, in quanto era sconsigliato uscire sole. Ma il vero problema è stato affrontare Dakar: tutti ci erano addosso e cercavano di venderci tutto, un inquinamento che supera l’immaginabile e gente ovunque. 

Il viaggio per arrivare a Kolda è stato un incubo: in 8 dentro una normalissima station wagon, adattata con dei sedili di fortuna a contenere così tanta gente. La temperatura è passata in 4 ore da 20 a 42 gradi. Da ora siamo alloggiate a casa del presidente della ONG, il dottor Mballo. Dormiamo in una capanna circolare con uno splendido tetto di paglia, enorme. Non c’è acqua corrente, ci si lava con i secchi d’acqua che prendiamo dal pozzo, per fortuna il pozzo si trova nel giardino della casa. Si mangia con le mani in un grande piatto comune e solo riso. La casa è abitata da moltissime persone: ci sono tre ragazzi che abitano in una stanza a fianco alla nostra capanna, due studiano e uno lavora, poi c’è una ragazza che penso sia la cugina di qualcuno, poi c’è la seconda moglie di Mballo, sua figlia, donne che vanno e vengono, ragazzi che vanno e vengono (amici dei ragazzi che vivono qui). E anche se non ci sono i padroni di casa non importa, la gente entra prende il the, si siede, mangia parla, se ne va, ne arriva altra, alcuni dormono qui, altri sono amici di amici, alcune sono le donne che beneficiano dei progetti della ONG. 

Abbiamo conosciuto i vari agenti che lavorano a 7a e sono davvero persone in gamba e con grande passione. Già il primo giorno abbiamo assistito ad un’assemblea sul progetto sulla patata: erano presenti le rappresentanti dei villaggi e si sono confrontate nella produzione e commercializzazione della patata. Pian piano stiamo iniziando a conoscere i vari progetti della ong: sesamo, mais, microcredito e educazione sanitaria.Siamo andate a visitare un villaggio beneficiario di un progetto di microcredito per le donne: Ilyao.

Arrivate al villaggio siamo rimaste parecchio a parlare con la presidente e altre donne, abbiamo mangiato (alle12…riso) e poi abbiamo ri-mangiato (riso alle 15), per scoprire che il pasto delle 12 era solo la colazione. Poi Chiara ha avuto la geniale idea di fare un po’ di palloncini per i bambini del villaggio...nel giro di 20 minuti sono arrivati tutti i bambini del villaggio che hanno accerchiato lChiara, la quale è dovuta rifugiarsi nella capanna per sopravvivere. Quindi ci siamo ritrovate io, chiara (che continuava a fare palloncini...ne avrà fatto almeno 100) altre due persone dentro la capanna con la porta bloccata dai bambini e 42 gradi!! E non potevamo uscire ne tanto meno tornare a casa perché stavamo aspettando alcuni agenti 7 a che erano andati in moschea a pregare. Alla fine usciamo dalla capanna e io vengo trascinata in un’altra capanna da una donna che vuole assolutamente mostrarmi il suo bambino appena battezzato. Prego un agente di 7a di accompagnarmi (almeno per tradurmi da peul a francese) e entro nella capanna: tutta la famiglia mi si presenta e lì sfoggio il mio peul base e poi la donna mi fa accomodare e mi mette il braccio il suo bambino…poi mi hanno chiesto di fare foto: prima alla madre e al bambino, poi a tutta la famiglia allargata e infine siamo dovute andare a cercare il padre perché la donna voleva anche una foto con suo marito. E per finire abbiamo trovato anche degli amici del padre che hanno voluto anche loro delle foto. Pazzesco! Una giornata meravigliosa. Poi Chiara ha avuto un’altra brillante idea: “Giulia fammi una foto con i bambini”…sono arrivati bambini da tutto il villaggio per farsi fotografare...infine mi fa “fammi una foto con quel bambino che ha il palloncino in mano”...tutti i bambini sono corsi a prendere i loro per farsi fotografare di nuovo!! E per concludere la giornata la presidente del GPF (gruppo promozione femminile) ci ha regalato un gallo come segno di benvenuto.. il povero gallo si è fatto tutto il viaggio con le zampe legate sul bagagliaio del pick up. Ma non si poteva certo rifiutare! 


Formazione donne sul microcredito e sul meccanismo del prestito -Villaggio di Coumubacarà (2005)

giovedì 24 novembre 2011

Come siamo nati

L'Amicizia Italia - Senegal nasce ormai diversi anni fa, promossa dall'Istituto Scalcerle (PD). 

Nel 1998 il Presidente della ONG 7a, Ndiobo Mballo, viene invitato (grazie a diversi contatti) a presentare presso lo Scalcerle la realtà del microcredito alle donne, progettualità che  hanno come obiettivo quello di supportare le donne nello sviluppo di attività economica fornendo loro crediti molto limitati ma sufficienti per ampliare la loro attività favorendo allo stesso tempo la loro istruzione e la crescita culturale.

Grazie alla conoscenza del dott. Mballo, l'Istituto Scalcerle avvia un rapporto di conoscenza reciproca e di amicizia con un Liceo di Kolda, Alpha Molo Balde. 

Tra l’8 e il 16 dicembre 2001, una delegazione dell’Istituto Scalcerle si reca in Senegal con un duplice obiettivo: stipulare un accordo di gemellaggio tra la scuola e il liceo Alpha Molo  Balde di Kolda e consegnare  una piccola somma di denaro raccolta dalla scuola alle donne di due villaggi presso i quali è attiva la ONG 7a.

Oggi il gemellaggio coinvolge 10 scuole della provincia di Padova (Alberti (Abano), Calvi, Cornaro, Curiel, Einaudi, Fermi, Girardi (Cittadella), Gramsci, Marchesi- Fusinato, Scalcerle) ed ogni anno sono stati attivati progettualità e scambi interculturali.

per informazioni: Istituto Scalcerle

lunedì 21 novembre 2011

ONG 7a/Maa Rewee (Kolda, Senegal)




L’organizzazione non governativa 7a / Maa-rewee è un’organizzazione locale non governativa che opera nella regione di Kolda, in Senegal. “7a”, attiva nella Regione dal 1988, appoggia la popolazione rurale e urbana nella lotta contro la povertà, senza che gli interventi ne sostenibilità amibientale e sociale. Gli obiettivi di 7a sono:   


  1. Creare le basi per permettere alle popolazioni di soddisfare i loro bisogni fondamentali attraverso attività che intervengono nei settori della sicurezza alimentare, della tutela dell’ambiente, della salute e imprenditoria rurale e urbana. 
  2. Offrire ai rappresentanti locali, una formazione che possa rafforzare le loro competenze e le capacità di governare le loro strutture e i loro villaggi. 
  3. Favorire il coordinamento e il lavoro di rete tra le diverse organizzazioni paesane. 
  4. Contribuire alla riduzione dell’esodo rurale.
  5. Promuovere interventi a favore della tutela dell’ambiente.

domenica 20 novembre 2011

Cooperazione decentrata Italia Senegal: Introduzione

Questo Blog parlerà di esperienze di cooperazione e di relazioni che crescono, che si rinnovano ogni giorno, tra Kolda (Senegal) e Padova (Italia)...un rapporto di amicizia che ormai compie 10 anni. Racconterà di progetti di sviluppo, di viaggi e di persone, senegalesi e italiani, che lavorano e crescono insieme.